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Ruggero Brambilla: Blog ufficiale

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LAGO DI BRAIES - 23/03/2011


                      La chiesetta e l' attracco per le barche che nei mesi caldi scivolano sul lago.

DETTAGLIO: giro del lago con partenza dall' hotel Pragser Wildsee.

DIFFICOLTA’: Facile.

DURATA TOTALE: 1,15 h.

PERIODO CONSIGLIATO: Tutto l' anno.

VOTO SENTIERO: 3

VOTO PANORAMA: 4

DISLIVELLO: 100 m.

QUOTA MASSIMA: 1496 m.

DESCRIZIONE: Il lago di Braies è un piccola magia immersa fra le rocciose montagne del Parco naturale Fanes - Sennes e Braies. Deve la sua origine ad una frana staccatasi dal Sasso del Signore che ostruì il corso del Rio Braies in corrispondenza del luogo dove ora sorge l' hotel. Nella stagione invernale sono i silenzi e il mordido manto bianco che stupiscono, mentre nelle altre stagioni sono i colori che affascinano, con le sue acque limpide di color blu intenso, in contrasto col verde della vegetazione e le rocce delle cime dolomitiche che lo circondano.
In poco più di ora è possibile compiere un giro sulle sue sponde ed ammirare così da tutte le angolazioni questo gioiello acquoso.

NOTE: Il lago è raggiungibile anche in pieno inverno visto che la strada è tenuta sempre pulita dalla neve. Il sentiero è sempre battuto e non si necessita di ciaspole o ramponi.

CURIOSITA': Una leggende deve la nascita del lago a dei selvaggi che cercavano oro e pietre nelle montagne delle Dolomiti.
I pastori della valle di Braies erano invidiosi e avidi e cercarono di rubare i tesori ai selvaggi. I pastori non riuscirono nel loro intento perché i selvaggi per proteggere i tesori aprirono delle fontane sotterranee creando così il lago e buttarono tutto il tesoro in esso.

LOCALITA' DI PARTENZA: San Vito, Braies.

INDICAZIONI SENTIERO: 1

LOCALITA' D' ARRIVO: Lago di Braies.

REGIONE: Trentino Alto Adige.

PROVINCIA: Bolzano.

PUNTI D' APPOGGIO: Hotel Pragser Wildsee.



L' imponente Croda di becco che domina il lago ghiacciato.



La chiesetta di Marienkapelle, nel tipico stile Tirolese.



La panoramica sul lago, durante il suo freddo riposare.
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RIFUGIO SAVIGLIANO - 09/03/2011



                                     Al rifugio si puo' arrivare praticamente in auto.

DETTAGLIO: con partenza da Pontechianale

DIFFICOLTA’: Facile.

DURATA TOTALE: 1,30 h.

PERIODO CONSIGLIATO: Tutto l' anno.

VOTO SENTIERO: 2

VOTO PANORAMA: 3

DISLIVELLO: 100 m.

QUOTA MASSIMA: 1743 m.

DESCRIZIONE: L' escursione al rifugio Savigliano, integrata con il giro del lago di Pontechianale è facile e priva di difficoltà, ma sicuramente interessante sia in estate che in inverno.
Nella stagione invernale è possibile osservare il letargo del lago sotto lo strato di ghiaccio e neve che lo nasconde, in estate è possibile osservare i contrasto dei colori e il profumo dei boschi.
In poco più di un ora percorriamo il sentiero che gira attorno al lago, attraversiamo la diga e torniamo verso il punto di partenza e successivamente il rifugio, percorrendo la strada asfaltata, raramente trafficata.
Per giungere al rifugio si passa per il paese, pieno di storia e di tradizioni, abitato già nel medioevo, ma che affonda le radici sino all'Età dei ferro con il rinvenimento di una necropoli. Una ricerca più approfondita ci permetterà di scoprire tante curiosità in questo piccolo centro che sembrava solo un paesino di montagna.

NOTE: In inverno è possibile vedere vicino alla diga una grande cascata di ghiaccio con numerose persone intente nel grande sforzo di scalarle.

CURIOSITA': La diga è stata eretta nel 1942 e l' invaso artificiale che si è venuto a creare ha sommerso la vecchia frazione Chiesa, ricostruita piu' a monte.
Il campanile di questa frazione è stato, fino a qualche anno fa, ancora visibile durante i periodi di magra del bacino, divenendo simbolo del progresso che vuole cancellare la storia e degli interessi economici che annegano ricordi.
Pochi chilometri oltre Pontechianale c'è Chianale, un piccolissimo centro che rientra nei borghi più belli d' Italia, meritevole di una visita anch' esso.

LOCALITA' DI PARTENZA: Pontechianale, il centro sportivo.

INDICAZIONI SENTIERO: -

LOCALITA' D' ARRIVO: Rifugio Savigliano

REGIONE: Piemonte.

PROVINCIA: Cuneo.

PUNTI D' APPOGGIO: Sulla strada prima di Pontechianale si incontra i rifugio Alevè.



Il comune di Pontechianale ha diversi impianti di risalita e piste con diverse difficoltà.



Il muro che chiude il lago.



Alle spalle del lago le montagne sul confine francese.

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RIFUGIO MENAGGIO - 19/02/2011


                         Ai piedi della verticale parete del Monte Grona il rifugio Menaggio

DETTAGLIO: con partenza dai monti di Breglia

DIFFICOLTA’: Facile.

DURATA TOTALE: 2 h.

PERIODO CONSIGLIATO: Tutto l' anno.

VOTO SENTIERO: 3

VOTO PANORAMA: 4

DISLIVELLO: 400 m.

QUOTA MASSIMA: 1383 m.

DESCRIZIONE: L' escursione al rifugio Menaggio ci permette di arrivare in breve tempo su di un balcone affacciato sul lago di Como e sulle cime che lo racchiudono.
Lo sguardo è ipnotizzato dal lungo e riposato lago, diviso dal promontorio che ospita Bellagio, nella sua felice e perfetta posizione al centro di esso. Alle nostre spalle il roccioso Monte Grona, raggiungibile per diversi sentieri e per una ferrata bella e molto arrampicabile.
Entrando nel rifugio si respira il profumo caldo, inconfondibile e datato della legna che brucia nelle stufe. Il profumo invitante e casalingo del soffritto e del vino rosso usato per cucinare.
Un' escursione sola che puo' racchiudere tante cose... calma, impegno, fatica, buona tavola e riposo...basta solo scegliere come impostarla.

NOTE: La salita al monte Grona è vivamente consigliata, utilizzando il sentiero che più preferiamo. Le caratteristiche dei vari percorsi sono da chiedere al rifugista, che saprà anche darvi le migliori informazioni. 

CURIOSITA': Questi boschi e queste montagne di confine hanno narrato per anni storie di contrabbando, nei periodi dove chi lo praticava lo faceva solo per sopravvivere e non per arricchirsi.
Una pratica fuorilegge intrisa di fatica, astuzia e tenacia. Il camminare per molte ore, magari al buio, fuori dai sentieri, nella neve non battuta, per oltrepassare il confine e tornare con bricole cariche anche di 35 kg. di merce, rendevano questa " professione" più umana e meno fuorilegge. Lo sapevano bene i finanzieri che, nel voler interrompere questi traffici illeciti, badavano bene a non ledere mai al contrabbandiere, ma di limitarsi a recuperare la merce.
Una sorta di guardie e ladri basato sul rispetto e su molte regole non scritte dove a volte vinceva uno e a volte l' altro e dove capitava di incontrasi alla stessa osteria a bere allo stesso bancone.
Soldi sudati: il contrabbando lariano di Lucia Sala - edizioni New Press

LOCALITA' DI PARTENZA: Fine della strada oltre la località Monti di Breglia

INDICAZIONI SENTIERO:Sentiero basso: più corto, un po' più ripido e consigliato in inverno con neve.
                                Sentiero alto: più dolce e leggermente più lungo.

LOCALITA' D' ARRIVO: Rifugio Menaggio.

REGIONE: Lombardia.

PROVINCIA: Como.

PUNTI D' APPOGGIO: -



Guardando bene potremmo già intravvedere il rifugio... e siamo solo alla partenza.



Il ghiaccio ricama la grondaia nascosta dalla neve.



Il fronte occidentale delle Orobie schierate sul lago.
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ANTICA VIA VALERIANA ALLA MADONNA DEL SASSELLA - 08/02/2011


          All' improvviso fra viti e boschi, il nostro sguardo è rapito da questo scorcio di antico. 

DETTAGLIO: Il breve tratto che porta dal santuario all' ingresso di Sondrio

DIFFICOLTA’: Basilare.

DURATA TOTALE:  1,30 h.

PERIODO CONSIGLIATO: Tutto l' anno.

VOTO SENTIERO: 3

VOTO PANORAMA: 2

DISLIVELLO: 100 m.

QUOTA MASSIMA: 300 m.

DESCRIZIONE: Nella vita bisogna saper apprezzare le piccole e semplici cose, a tal punto da renderle grandi e importanti. Quanto poi una cosa sia realmente semplice o quanto questa semplicità sia opera della nostra immaginazione, è una questione molto complicata.
Questa escursione ha la faccia di qualcosa di semplice, ma questa semplicità riguarda solo la durata e l' effettiva difficoltà del percorso. Per il resto troviamo ingredienti veramente interessanti.
La via valeriana è l' antica via che percorreva il versante retico a mezza costa, usata fin dal Medioevo per evitare il transito sul fondovalle acquitrinoso.
Ci ipnotizza la complicata trama delle innumerevoli viti che riempiono i terrazzamenti che in secoli di storia sono stati costruiti per rendere utilizzabile questo roccioso versante.
Il santuario, la piazzetta, la torre, le antiche cantine, il torchio e le montagne ci immergono in un' atmosfera d' altri tempi.
Partendo dal parcheggio giungiamo al santuario, proseguiamo poi tranquillamente sino all' inizio della strada asfaltata che porta a Sondrio. Tornati al santuario consiglio di intraprendere, anche se solo per un breve tratto, il sentiero che porta a Triasso. Elevando così il punto d' osservazione potremmo notare nuovi e bellissimi particolari. Se la curiosità non è ancora sazia consiglio di continuare fino a Triasso per vedere le incisioni rupestri, testimonianza della presenza dell' uomo sin dall' età del ferro.

NOTE: Sassella è anche il nome del vino che si produce con quest' uva, un Valtellina Superiore DOCG di notevole gusto e profumo.
 
CURIOSITA':I terrazzamenti sui quali crescono da secoli le vigne della Valtellina, sono costituiti da muri " a secco", cioè eretti con il solo uso di pietre. La terra che riempie queste gradinate è stata portata a spalle nelle gerle del fondovalle, in anni di fatica e duro lavoro che hanno permesso di strappare questo assolato versante alla roccia.

LOCALITA' DI PARTENZA: Al parcheggio basso in Località Sassella.

INDICAZIONI SENTIERO: 304

LOCALITA' D' ARRIVO: Santuario della Madonna del Sassella.

REGIONE: Lombardia

PROVINCIA: Sondrio.

PUNTI D' APPOGGIO: -



Nelle vicinanze una torre del XV secolo, oggi un ristorante, e vecchie case un tempo direttamente legate alle attività della vigna.



Chilometri e chilometri.... circa 3500 chilometi piu' precisamente, di muri a secco, che in Valtellina hanno permesso di coltivare viti e mele.



Sotto il porticato per respirare l' odore di storia e calarsi in questo magico contesto.

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COL PILAZ - CHAMPLONG - 14/12/2010


                     ...il vento spesso attenua la traccia, comunque facilmente intuibile.

DETTAGLIO: giro ad anello in invernale

DIFFICOLTA’: facile.

DURATA TOTALE: 6 h.

PERIODO CONSIGLIATO: Tutto l' anno.

VOTO SENTIERO: 4

VOTO PANORAMA: 4

DISLIVELLO: 600 m.

QUOTA MASSIMA: 2258 m.

DESCRIZIONE: Una bella e facile escursione, anche se un po' lunga...soprattutto se la neve è fresca. Ci permette di visitare dei luoghi molto riservati e silenzioni, in una regione che è la patria del quieto vivere.
Si parcheggia in alto a La Magdeleine, si segue il sentiero n°3 che sale verso il lago di Charey, e nascosti sotto la neve notiamo la piatta calma di diversi laghetti. Salendo nel bosco giungiamo ad un pianoro, con alcune baite, siamo a Champlong, a questo punto inizia il ritorno, aggirando un promontorio e scendendo verso Col Pilaz.

NOTE: Dopo circa mezzora di camminata ci si apre un gran panorama e non possiamo non notare l' imponente figura del Cervino. Pur rimanendo distante la sua presenza è molto forte.

LOCALITA' DI PARTENZA: La Magdeleine, parcheggio Artaz.

INDICAZIONI SENTIERO: 3
 
LOCALITA' D' ARRIVO: Champlong.

REGIONE: Val d' Aosta

PROVINCIA: Aosta.

PUNTI D' APPOGGIO: diversi bar a  La Magdeleine.



Le ciaspole sono indispensabili in questo tipo di neve fresca.



Sebbene le pareti est e nord sono quelle che rendono il Cervino leggendario, anche le altre due sono suggestive.



Il panorama si apre poco dopo la partenza.

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